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mercoledì 25 marzo 2015

BERLUSCONISMO , RENZISMO E.....

Armido Chiattone detto Mido
Ormai é una prassi comune definire i periodi della storia d'Italia con neologismi che li caratterizzano ; mi riferisco a parole come Berlusconismo o Renzismo la cui etimologia deriva dal cognome del  politico che ha avuto il ruolo di protagonista .

Stranamente sia Berlusconi che Renzi hanno usato gli stessi metodi di comunicazione ; Berlusconi , se vi ricordate , si presentó all'elettorato nella veste  di "imprenditore prestato alla politica" , sottolineando con questo messaggio la sua volontá di sovvertire gli schemi usuali  del sistema .
L'obiettivo di Berlusconi fu quello di socializzare la politica , rendendola piú comprensibile e piú vicina al popolo , sostituendo in pratica la societá produttiva al retaggio di soggetti alimentati dalla sola fonte di reddito della funzione occupata all'interno della partitocrazia .
Il cavaliere "scese in campo" usando termini riconducibili al mondo del calcio , in modo differente dalla consuetudine , fingendo di coinvolgere il popolo in una avventura destinata a capovolgere il sistema all'indomani della scelta di far parte della zona euro. 
Quest' ultimo fu un passaggio obbligato , programmato da tempo e varato da Prodi in nome e per conto dell'Italia (un atto di tradimento paradossale della nostra economia ).
Quando il centrosinistra passó il testimone a seguito della vittoria del centrodestra alle elezioni politiche fu quasi una liberazione , l'entusiasmo fu alle stelle , ma come si sa a cadre dall'alto ci si fa veramente male ; in effetti le attese furono deluse e la politica pseudoliberista di Berlusconi fu un clamoroso fallimento.
Renzi invece é l'uomo della ricostruzione del centrosinistra , nel periodo del postberlusconismo, é l'uomo della transizione tra una repubblica democratica basata sul voto ad una specie di democra-tura scaturita da scelte fatte a tavolino dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; Renzi , per esaltare la propria immagine , scelse piú semplicemente la veste del rottamatore , cioé di colui che avrebbe asfaltato la vecchia guardia postcomunista sostituendola con una nuova generazione politica capace di occupare il centro del centro , possibile soltanto col recupero dell' area cattolica rappresentata dagli ex democristiani (la cui testimonianza piú significativa é stata l'elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , all'indomani delle dimissioni di Napolitano).
Ma va detto che la vecchia signora della politica é ormai un capitolo archiviato , visto che le sue frange hanno imboccato strade diverse e lo sfilacciamento dei rapporti é un fatto concreto ed indiscutibile...ogni forza politica esistente contiene al suo interno una percentuale significativa di ex democristiani.
L'avvenimento piú assurdo fu il plauso dell'ex re Giorgio al nuovo delfino della risuscitata D.C. , come se si fosse davvero realizzata una sorta di fusione tra ex PCI ed una parte della ex DC , la cui identitá francamente mi da parecchio da pensare, senza trovare risposte.
In questo quadro stranamente simile al metodo delle"convergenze parallele" di DeMitiana memoria , nato durante la prima Repubblica , c'é da chiedersi come si possa fare sul serio , come si possa giudicare una scelta politica che non ha né capo , né coda , come si possa digerire un patto pragmatico tra una ex ideologia marxista ed una ex ideologia cristiano sociale di stampo liberale .
Sottolineo che stiamo parlando di due sistemi completamente distanti ed opposti l'uno rispetto all'altro ,che per ragioni di utilitarismo di casta e di potere fine a se stesso , sono stati coniugati ad hoc da personaggi evidentemente fuori da ogni coerenza possibile ed immaginabile .
Quando l'interesse specifico dei protagosti supera il rispetto dell'etica della politica assistiamo ad eventi senza senso , come il patto del Nazareno , cioé la convergenza parallela tra il postcomunismo ed il postberlusconismo : il Renzismo...la democratura come la definisce Scalfari varando un nuovo termine da introdurre nel lessico della lingua italiana .
Ebbene , dato che quando non capisco non riesco davvero ad adeguarmi , ho continuato ad approfondire l'analisi e mi sono reso conto che non ci sono soltanto Berlusconismo e Renzismo ad allietare la fine fantasia dell'elettorato .
L'elettorato é solito impiegarci un certo lasso di tempo prima di esplodere...quando peró esplode , perché ha capito dove si annida l'inghippo , non ce n'é piú per nessuno .
Ecco pertanto scaturire dal nulla quella sorta di evoluzione che si attendeva da tempo ; in barba al fallimento del Berlusconismo ed all'avvento del Renzismo espressione di una politica di tipo personalistico nasce una nuova ondata di opinioni , che per non dar adito a cattive interpretazioni , sintetizza nel Salvinismo l'unica vera forza di opposizione al sopruso esistente nel Paese (anche se Grillo pretenderebbe di essere riconosciuto alla stregua del coprotagonista).
Errore sarebbe confondere lo sforzo iniziale nell'anonimato politico...se avete notato quando Salvini fu possibilista nel prendere in considerazione l'allenza con F.I. si é verificato un leggero calo nei consensi , mostrando con chiarezza che l'elettorato di Salvini é un elettorato che non vede di buon occhio un ritorno a vecchie alleanze giá detronizzate in passato a causa di protagonisti infedeli del centrodestra .
Il Salvinismo é una corrente di pensiero vera e propria ( in cui trova spazio una notevole componente ex democristiana...quella pura , come si suol dire)  che non considera piú realistico agitare prima dell'uso limitazioni come destra o sinistra...é un movimento che si preoccupa di piú di chi sta sotto , cioé di chi subisce le scelte di chi sta sopra...la lotta é tutta lí , tra chi sta sotto e chi sta sopra .
Forse ci vorrá piú tempo , ma se Salvini proseguirá la sua politica con Fratelli d'Italia , Casapound e i movimenti di destra nelle loro svariate configurazioni , prima o poi VINCERÁ , perche gli argomenti che affronta sono semplici e comprensibili a tutti , come anche le proposte che fa...
Per concludere , il Berlusconismo fu , il Renzismo vive il presente senza dare risposte alle necessitá degli italiani , quindi l'orientamento del futuro sará SALVINI...per Grillo nessun premio , perché il suo M5S é troppo variegato al suo interno , troppo vicino all'immagine di un movimento inconcludente che é nato con la protesta , ma non ha saputo concretizzare la sua azione politica...come si dice ha perso il treno quando avrebbe potuto concertare insieme ad altre forze di opposizione un programma capace di sovvertire il potere costituito e dare vita ad una nuova fase.

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