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venerdì 27 novembre 2015

IPOCRITI !!!

Il primo ipocrita dell'elenco é sicuramente lui, il rottamatore, divenuto premier per volontá di re Giorgio Napolitano (superipocrita non classificato) che lo ha indicato per costruire l'attuale governo.

domenica 22 novembre 2015

L'ISLAM IN PIAZZA ? NESSUNO SE N'É ACCORTO

Hanno aderito alle manifestazioni di Milano e Roma 80 gruppi di islamici, ma i numeri esigui fanno pensare ad una bufala pazzesca.
Soltanto poco piú di 500 a Milano , quando in Lombardia sono oltre 1 milione e altrettanti a Roma.
E pensare che gli islamici sul nostro territorio sono la bellezza di oltre 4 milioni.

giovedì 19 novembre 2015

LA VITA É MERAVIGLIOSA

Armido Chiattone detto Mido
Una frase che non lascia dubbi , seppure nella sua estrema semplicitá.
la vita é un dono, senza nessuna controindicazione che ci faccia pensare ad altro, é una magia tangibile, senza trucco e senza inganno,
La vita non é né di destra , né di sinistra, né cristiana , né musulmana : é il risultato dell'amore , é il completamento di un ruolo affidatoci da chi é vissuto prima di noi.

PERCHÉ NESSUNO DICE CHE...

Armido Chiattone detto Mido
Perché nessuno dice che siamo giá in ritardo rispetto alle misure da adottare, necessarie per combattere il terrorismo?
perché nessuno riconosce umilmente di avere sbagliato in passato, sottovalutando la minaccia terroristica dei fondamentalisti islamici nonostante l'11 settembre?

lunedì 16 novembre 2015

PARIGI IN PRIMA PAGINA

Dopo l'evento terroristico avvenuto a Parigi, nessuno é piú come prima.
La tristezza, l'incertezza del futuro, il rischio di essere trucidati in qualche luogo di incontro, il significato stesso della morte prende corpo, si materializza e lo spirito festoso che pervadeva i nostri cuori tutte le volte che ci accingevamo a partire per qualche viaggio di piacere scompare, lasciando spazio alla tensione, all'immobilismo forzato, per paura di cadere nel vortice delle azioni criminali programmate con cura dal terrorismo islamico.

mercoledì 11 novembre 2015

PERCHÉ PAGARE LE TASSE ?

PAGARE LE TASSE NON E' OBBLIGATORIO QUANDO LO STATO RIDUCE IN SCHIAVITU' CON LA TASSAZIONE CHE ARRIVA AL 60%

L’art. 53 della Costituzione Italiana


“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro
capacità contributiva.


Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”

L’articolo 53 della Costituzione Italiana è molto chiaro; ma… siamo sicuri?
Come al solito, in un Paese dove sciamano gli azzeccagarbugli, anche le parole più semplici, quelle volute dai nostri Padri Costituenti, sono state nel tempo stravolte del loro significato originale e adattate alle esigenze dei potentati politici ed economici.

Il concetto è comprensibile anche per un bambino:
tutti debbono pagare le tasse, che lo Stato regolerà in modo proporzionale alle singole possibilità dei cittadini.

Ma, lo stato (stavolta con la minuscola), ovvero chi lo rappresenta “pro tempore”, avido di danaro non più per la corretta amministrazione della cosa pubblica, ma per alimentare altri interessi, ha iniziato sin dalla fine degli anni ’60 a “interpretare” il significato delle due paroline chiave del principio costituzionale: “capacità contributiva”.
Cos’è la capacità contributiva lo sappiamo tutti, è istintivo comprenderlo; i limiti che i Padri Costituenti hanno voluto dare al legislatore tributario, inserendo tale concetto sono ineluttabili.

Ma i fenomeni del diritto e della politica, hanno cominciato a sostenere che la capacità contributiva non si esaurisca con il reddito o con un patrimonio speculativo, ma che questa comprenda anche altri fattori collegati ai beni posseduti, come ad esempio l’incremento del valore di un dato bene (es. la casa), o il fatto stesso di possederlo.

Contrariamente ai paesi più evoluti, dove viene incentivata la ricchezza e i consumi, intesi non come mero capitalismo ma come stabilità personale dei cittadini per il benessere comune, i geni della nostra politica, per i loro interessi, sono riusciti nei decenni a ribaltare le conquiste della civiltà, snaturando il significato delle parole dei Costituenti.

Già dagli anni ’60 si è iniziato a giustificare l’introduzione dei balzelli incivili con la scusa che essi rispettavano “indici concretamente rivelatori di ricchezza”, e che quindi potevano considerarsi capacità contributiva;
la Corte Costituzionale, è andata in soccorso di queste teorie con la sentenza n. 155/2001 dove dice che:

“la capacità contributiva non presuppone l’esistenza necessariamente di un reddito o di un reddito nuovo, ma è sufficiente che vi sia un collegamento tra prestazione imposta e presupposti economici presi in considerazione, in termini di forza e consistenza economica dei contribuenti o di loro disponibilità monetarie attuali, quali indici concreti di situazione economica degli stessi contribuenti”;e ancora con la n. 156/2001:
“rientra nella discrezionalità del legislatore, con il solo limite della arbitrarietà, la determinazione dei singoli fatti espressivi della capacità contributiva che, quale idoneità del soggetto all’obbligazione di imposta, può essere desunta da qualsiasi indice che sia rivelatore di ricchezza e non solamente dal reddito individuale”.

Una raffica di supercazzole, che in sostanza hanno avuto lo scopo di cancellare il concetto Costituzionale di capacità contributiva, lasciando campo libero al legislatore di fare sostanzialmente i suoi comodi e di imporre qualsiasi balzello, all’abbisogna.
Il cosiddetto “redditometro” e gli “studi di settore” ne sono la logica, inutile e raccapricciante conseguenza, che hanno prodotto soltanto malessere tra la gente (soprattutto quella per bene che paga le tasse) e un infinito strumentale contenzioso, ove l’ente accertatore (lo stato) è quasi sempre perdente, con la beffa di indebitare maggiormente le casse pubbliche.
Le imposte attuali, e la cancellazione dei diritti costituzionali basilari, sono soltanto la conseguenza:
  • dell’incapacità di questi cialtroni (mi si perdoni la sintesi) nella vigilanza sull’evasione fiscale (con fondato sospetto sul fatto che ciò sia volontario);
  • della folle spesa pubblica, ormai devoluta in buona parte alla soddisfazione delle esigenze delle loro caste.
La soluzione?Innanzitutto sbarazzarci di chi il problema lo ha generato (vedi precedente post), per poi seguire la logica: riappropriarci della funzionalità intellettiva, della Costituzione Italiana, del buon senso e delegare uomini e donne con la competenza necessaria a riformare questo sistema, ormai allo stremo.
Avremo gli attributi per riuscirci?

uno Stato parassitario, e scaricato le proprie responsabilità verso le categorie più deboli, in particolare piccoli commercianti e artigiani. Tassa dopo tassa ci hanno portato allo stremo e oltre, spesso inducendoci a pensare seriamente al suicidio. E questa è l’accusa maggiore che faccio ai nostri governanti: induzione al Suicidio. In questi anni ho cercato di pagare le bollette, che sono quadruplicate, ho cercato di pagare le tasse comunque quadruplicate, ho cercato di mantenere in vita la mia attività portando al minimo i costi di gestione e riducendo le mie entrate, perché costretto ad abbassare i prezzi (nonostante l’Iva) per mantenere la clientela. Di conseguenza ribadisco apertamente di non poter più pagare ulteriori tasse: non sono un delinquente, non sono un ladro e non voglio essere un evasore, ma davanti a una politica che continua insensatamente a mantenere privilegi e costi sproporzionati, vergognosi e irrispettosi nei confronti di tutti i lavoratori di questo paese, inizio questa protesta economica appellandomi ai due sopracitati principi: Art. 54 co.1 del Codice penale: stato di necessità. N

L' Art.53 co.1 della Costituzione italiana cita: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all'accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportino lo sfruttamento ovvero a sottoporsi al prelievo di organi, è punito con la reclusione da otto a venti anni (2) .

La riduzione o il mantenimento nello stato di soggezione ha luogo quando la condotta è attuata mediante violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica o psichica o di una situazione di necessità, o mediante la promessa o la dazione di somme di denaro o di altri vantaggi a chi ha autorità sulla persona(3) .

[La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in danno di minore degli anni diciotto o sono diretti allo sfruttamento della prostituzione o al fine di sottoporre la persona offesa al prelievo di organi.](4)

Note

(1) Tale norma è stata profondamente modificata prima con la l. 11 agosto 2003, n. 228 e dalla d.lgs. 4 marzo 2014, n. 24.
(2) Si tratta d un elenco di condotte che identificano cosa debba considerarsi ai fini della legge italiana per schiavitù.
(3) Vengono precisate le modalità di mantenimento della condizione di soggezione.
(4) Tale comma è stato abrogato dall'art. 3, comma 1, lett. a), della l. 2 luglio 2010, n. 108.

LO VOLETE UN CONSIGLIO ?  DATE UN'OCCHIATA A QUESTO ! !   http://www.camera.it/parlam/leggi/03228l.htm

U.M.L. PORTERA' LO STATO DAVANTI AI TRIBUNALI INTERNAZIONALI PER RIDUZIONE IN SCHIAVITU' CHIEDENDO L'ARRESTO DI TUTTI COLORO CHE A QUESTO HANNO CONTRIBUITO, VOLETE AIUTARCI COMITATI, MOVIMENTI, PARTITI ?



LA NOTIZIA E' DI QUESTI GIORNI SUCCESSIVI ALLA MIA NOTA !!!

L'allarme della Corte dei Conti: "Troppe tasse, è intollerabile" Visco: "Italia in stagnazione"

La pressione fiscale è al 43,5% del Pil e i magistrati bacchettano Renzi. Il governatore di Bankitalia: "Per tornare a crescere come nel 2008 ci vorranno anni"



Nel 2014 la pressione fiscale è arrivata a livelli intollerabili. Si parla del 43,5% del Pil, 1,7punti in pià rispetto alla media dell'Eurozona.


E la Corte dei conti bacchetta il governo Renzi e chiede di tagliare al più presto le tasse. "La prospettiva di una pressione fiscale che resti sull’attuale elevato livello appare difficilmente tollerabile", denuncia Enrica Laterza, presidente di Coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti.

Inoltre, secondo l'organo contabile dello Stato, la "forte rigidità" del sistema pensionistico e i margini di risparmio sempre più stretti su redditi da lavoro e consumi intermedi, "già ripetutamente colpiti, mettono in difficoltà i programmi di spending review rafforzati con la legge di stabilità 2015". Per ottenere maggior efficienza, però, è necessario che intervengano sempre meno le casse dello Stato, ma che ci sia una "maggiore partecipazione dei cittadini alla copertura dei costi di alcuni servizi".

Probabilmente anche a causa delle troppe tasse, l'economia italiana - ma anche quella europea - sono in una fase di "ristagno, stagnazione". Lo ha detto - nonostante i proclami di Renzi - Ignazio Visco, spiegando che per tornare ai livelli del 2008 "ci vorranno anni". Per il governatore di Bankitalia, tra l'altro, non bisogna sottovalutare il "grave" segnale di mancanza di fiducia dei cittadini in tutta l'Eurozona, "segno che dal lato politico il progresso è ancora lontano".

ABBIAMO RAGIONE NOI PROCESSIAMO I POLITICI PER RIDUZIONE IN SCHIAVITU'!!!!!!




VIVA L'ITALIA