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sabato 6 febbraio 2016

SIAMO TUTTI ITALIOTI...DA STRAPAZZO

Purtroppo sí, siamo tutti italioti da strapazzo, vuoi per il nostro ambiguo comportamento, vuoi perché é molto piú comodo puntare il dito sugli altri invece di ammettere di essere colpevoli.
Ci sono montagne di prove al riguardo, come vi sono montagne di rifiuti che nessuno si é mai preoccupato di smaltire correttamente.
Di qui comincia il calvario della nostra terra, quella che ci ha dato i natali, che ci ha permesso di crescere, che ci ha affascinato con i suoi ritratti naturali, le sue bellezze inimitabili, luoghi senza tempo simili a tele dipinte dall'ineguagliabile bravura di un solo grande pittore .
Noi, sebbene consapevoli delle conseguenze che ne sarebbero derivate, non abbiamo avuto scrupoli nell'inquinare ogni angolo , ogni squarcio caratteristico della nostra Patria, rendendola fragile, deturpandola, avvelenandola.
Che comoditá gettare i mozziconi di sigaretta per terra, che gioia incontenibile trasformare ogni lembo di verde in una piccola discarica, che visione idilliaca abbandonare i rifiuti tossici  laddove per secoli piante e fiori avevano dettato le loro necessarie leggi di sopravvivenza del verde.
Che sballo incenerire boschi e foreste, scavare solchi pregiudicando le falde acquifere, la ricrescita di fenomeni botanici in via d'estinzione, riempire di cemento ettari di terreno, costruire palazzi ed opere fattiscenti distruggendo per sempre il faticoso lavoro di riedificazione che la natura esegue per ripristinare gli equilibri geoterritoriali.
Abbiamo sacrificato l'incontaminazione per fare spazio al progresso, impadronendoci della ricchezza rappresentata dal territorio per impoverire i fenomeni di riproduzione naturale del sistema idrogeografico; abbiamo sacrificato la nostra cultura, le nostre tradizioni, gli usi e costumi per favorire ció che abbiamo chiamato sviluppo.
Quanti problemi sono scaturiti per effetto delle nostre scelte sbagliate, del nostro uso improprio delle nostre scoperte, a cominciare dai veleni che abbiamo usato per sconfiggere i parassti, veleni che hanno compromesso la nostra stessa vita.
Ora ci lamentiamo del disastro consapevole che abbiamo costruito noi stessi, una sorta di suicidio collettivo lento ma inesorabile.

Abbiamo reso non potabili le chiare e dolci acque delle sorgenti montane, abbiamo involgarito ogni forma di tutela ambientale rendendola inutile, abbiamo riempito di polveri sottili l'aria che respiriamo, costretti ad aspettare la pioggia per ridurre il tenore dello smog.
Siamo stati causa di malattie esotiche, di scabbia, del ritorno di epidemie sconfitte da tempo, del riaccendersi di infezioni polmonari tra cui la tubercolosi grazie al buonismo di alcuni che hanno difeso gli immigrati dicendo che sarebbero stati una risorsa umana per la nostra terra e per la nostra gente.


Siamo persino costretti a ricorrere ai contraccettivi ed all'aborto per evitare che le donne incinte rischino di avere figli con malformazioni cerebrali tipo la microcefalea, sempre grazie alla tolleranza umanitaria ed all'accoglienza.
Di fronte a tutto ció mi chiedo se valga ancora la pena scaldarsi tanto, se sia davvero necessario prestare orecchio ai politici di colore rossiccio o rosa che infestano il parlamento con il loro fiato puzzolente .
La sinistra ha dimostrato tutta la sua inutilitá, perché é responsabile vieppiú di questo tracollo verticale, a cui i boccaloni della prima ora hanno dato seguito.
Ma siamo responsabili tutti, anche noi che abbiamo scelto di militare sempre dall'altra parte rispetto alle teorie comuniste, a baffetto o a baffone.
Anche noi, dicevo... siamo responsabili del degrado, perché ci siamo lasciati prendere dalla pigrizia mentale, ci siamo accontentati di vivere qualche anno di gloria, lasciando che la barca affondasse.
Anche noi abbiamo dato fiducia a personaggi corrotti, a faccendieri, a criminali travestiti che collaboravano col nemico pur di mettere in tasca gli piccioli.
Non ci resta che una sana rivoluzione, un governo autoritario che punisca chi sgarra, che sbatta in prigione chi trasgredisce, chi delinque, chi sfregia le regole riducendole a pappa per i porci.
Un governo che chiuda le frontiere, che rimpatrii tutti coloro che hanno approfittato dell'anarchia del nostro Paese per insediarsi e mettere in discussione la nostra sicurezza, che penalizzi chi vuole distruggere la nostra cultura, che ci faccia tornare indietro per ricominciare, visto che soltanto ricominciando da zero potremo sperare in una nuova ragione di vita.
Io sono troppo vecchio per riprendere il bastone in mano, ma sono certo che c'é chi é in grado di farlo: l'ultima spiaggia prima che il nostro Paese affondi nel fango.

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