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giovedì 3 dicembre 2015

SONO SOPRATTUTTO CAVOLI NOSTRI...

Eh sí, sono soprattutto cavoli nostri quello che sta accadendo sia nei confini della nostra Patria, sia fuori, dove l'aria che si respira sa di napalm.
Ma andiamo con ordine.
Dal momento in cui Napolitano ha nominato Renzi Presidente del Consiglio é successo di tutto.
Economia italiana a picco, banche agonizzanti, Europa incerta e inadeguata, situazione internazionale incandescente; ma non basta: disoccupazione dilagante, povertá, eliminazione lenta e irreversibile della borghesia, delle piccole aziende artigiane, caduta verticale dei consumi, rinuncia ad ogni strategia di compensazione reciproca tra Stato e cittadino, terrore, rinuncia, depressione, crescente disonestá culturale e professionale.
In questo bailame di natura psicoideologica ecco nascere un motivo in piú di preoccupazione:
lo spettro della 3ª guerra mondiale.
L'ISIS arruola giovani senza lavoro in tutta Europa per invitarli a combattere contro l'oppressore occidentale, contro l'Europa stessa, ma anche contro una fede religiosa che invece predica la tolleranza.
Inutile negare che l'islam ormai occupa una area impressionante del pianeta, ragione per cui non si puó prescindere dalla sua esistenza, sebbene non abbia una guida unica ed autorevole, come invece ha il cattolicesimo nella figura del Papa.
Non esiste infatti un punto di riferimento unico nell'Islam, esistono gli IMAM, che sono tante gocce in un oceano, in cui le passioni si coniugano con le situazioni politiche locali, in cui la confusione é tale che non si riesce neppure piú a delimitarne i confini.
Si dice che esista un islam moderato ed uno fondamentalista, che esistano imam che vanno a braccetto con i cristiani ed altri che invece i cristiani li odiano davvero.
Forse si vuol far passare il califfato come lo zoccolo duro del sistema, il futuro SUPERIMAM con le stesse prerogative pubbliche di un capo di Stato, come appunto il Papa.
Sta di fatto che c'é un problema grandissimo all'interno della rappresentanza religiosa musulmana, incerta sul da farsi: cioé combattere attraverso un esercito sparpagliato per tutto il mondo e coordinato a plotoni dai vari imam, oppure cedere alla tentazione di confluire in un unico piccolo Stato islamico paragonabile allo Stato Vaticano, espandendolo a macchia d'olio dentro le coscienze religiose di chi non é cristiano.
Concordo con Sgarbi quando dice che esistono i musulmani credenti e praticanti e gli altri, i musulmani tiepidi, della stessa forza dei cristiani che credono in Dio, ma non vanno in chiesa a pregare.
Peró non é affar nostro...é affare loro decidere chi deve rappresentare l'islam nel mondo: se i trinariciuti combattenti dello Stato Islamico situato tra Iraq e Siria, oppure gli altri, quelli che come i cristiani preferiscono il quieto vivere, l'integrazione, la buona fede.
A questo proposito se il buongiorno si vede dal mattino, non mi pare che il califfo sia dello stesso parere pacifista esternato dal Papa, mi sembra piuttosto che voglia imporre lo Stato islamico per poi divenire la punta dell'iceberg, cioé quel riferimento mancante capace di benedire tutti i musulmani del mondo con l'acqua santa di Allah e le legioni spietate ed inquietanti di Maometto.
Proprio da queste contraddizioni evidenti potrebbe scaturire l'intolleranza reciproca, la guerra che un tempo veniva definita santa(che invece santa non é).
Vi ricordate le crociate, quando in nome di Dio si piegavano i popoli alla religione indotta, spesso diversa da quella indigena?; vi ricordate la compagnia di gesú, quella scaturita successivamente dall'ordine dei gesuiti?
ebbene ci fu un tempo in cui i gesuiti invasero la sfera culturale degli autoctoni e li convinsero ad adottare la religione cattolica, cosí come gli USA nei secoli esportarono il loro concetto di democrazia che voleva dire organizzazione, sistema, regole, ma anche cannoni, carri armati e guerra.
Perché avvenne tutto ció : soltanto per motivi religiosi?...NON CREDO PROPRIO; tutto ció avvenne perché i territori non ancora sfruttati erano territori ricchi, necessari per il progresso delle grandi potenze a scapito del terzo mondo compresa Africa e medio oriente.
Un processo che diede origine al colonialismo e con esso allo sfruttamento, alla schiavitú piú becera.
É la storia che si ripete, la cosiddetta nemesi che si realizza copiando, riscoprendo, riportando a galla, revisionando ció che fu.
Ora peró i termini stanno cambiando, anche se il risultato rimane lo stesso.
oggi sono i kamikaze che intimoriscono (tanto simili a quelli giapponesi), la strategia del terrore che intimidisce, i comportamenti radicali che comandano, i tagliagole che dettano legge, anche se sono quattro gatti spelacchiati, che potrebbero essere annientati con uno sputo alla nitroglicerina sul territorio occupato.
É il terreno fertile su cui potrebbe rifiorire la nostalgia del fascismo moderno, che ancora non ha nulla sulla coscienza e che invece fornirebbe una plausibile reazione al progressismo esasperato della sinistra che rischia di avvolgersi su se stessa come il cane che si morde la coda.
le colonne del grezzo estratto dai pozzi di petrolio sottratti ai legittimi proprietari sono la prova concreta, lampante e innegabile del fatto che lo Stato islamico si regga su questa fonte inesauribile di lucro, fonte che gli serve per comprare armi automatiche di ultima generazione.
Stesso atteggiamento dell'Arabia Saudita, dello Yemen e dell'Iraq e perché no anche del nostro scellerato Paese a guida ex comunista.

Ma quanto queste armi potrebbero competere sul piano del conflitto con le grandi potenze?
Forse servirebbero a provocare piccoli graffi fastidiosi e superficiali, se non fosse che sono le stesse grandi potenze ad osteggiarsi tra di loro per non perdere il denaro  ancora sporco del  sangue di tanti innocenti trovatisi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Gli USA , (il cui Presidente Obama odia a tal punto il governo siriano da preferirne gli oppositori, continuando ad appoggiare la Turchia, considerandola strategica nel conflitto con Assad)  sfoggiano una perplessitá allarmante somigliante ad una complicitá sottaciuta e vile .
La Turchia che sotto banco tratta con l'ISIS, da cui compra il petrolio, pagandolo in parte con armi automatiche modernissime,  é lo scaricabarile degli americani qualora la situazione precipitasse (un po' come l'attentato di Sarajevo che fu il pretesto per far scoppiare la prima guerra mondiale).
Sempre la Turchia che, forte della sua appartenenza alla NATO, si permette di abbattere due caccia  ed un elicottero russi adducendo la storiella della violazione dello spazio aereo (tra l'altro anche se fosse stato vero, perché abbattere un aereo che non bombarda i turchi, bensí i tagliagole  rendendo cosí un conseguente servizio ad una Europa lenta e disorientata dai fatti di Parigi ?)
La Russia che al contrario aiuta Assad con raid aerei destinati ad indebolirne l'opposizione armata e che nel contempo cerca di distruggere le colonne di autoveicoli dello Stato islamico che trasportano il grezzo verso i Paesi conniventi; azioni tese a combattere il terrorismo puntando sull'annientamento delle sue fonti di reddito.
C'é da chiedersi: verso quale Stato erano dirette le colonne di autoarticolati carichi di petrolio? A questa domandina lascerei rispondere il figlio di Erdogan...ops.
L'Europa, ancora divisa su quali siano le misure da prendere (Hollande per l'intervento militare, gli altri per temporeggiare, l'Italia addirittura per chiamarsi fuori da qualsiasi conflitto e tante, tantissime teste di cazzo che parlano, parlano, parlano, commemorano, consigliano, disdicono, improvvisano) non é che un cumulo di burocrazie sovrapposte irritanti e inconcludenti.
Grazie al cielo che Putin agisce e non ascolta le sirene portasfiga, altrimenti saremo messi ancora peggio di quanto giá siamo.

Assistiamo alla teatralitá vuota di guitti mai votati da nessuno, che ci appaiono come ectoplasmi senza identitá, come alieni dati per dispersi con la bocca piena di tattiche militari, quando invece non hanno neppure la minima  idea di che cosa sia indossare una divisa..mi chiedo: Renzi ha fatto il militare e Beppe Grillo? Casaleggio non era stato riformato come Napolitano, Gentiloni, Gozzi ecc...ecc...per scarsa attidune al comando?
Io li definisco Topi mercanti della Malesia, detti anche topi baratto, utilizzabili appena per fare i buchi nel formaggio e forse neppure quelli, gentaglia che pensa di essrsi guadagnata lo stipendio solo per aver sparato due puzzette di fronte ai micofoni della stampa.
In una societá che non ragiona, che assolve i colpevoli e condanna gli innocenti, che interpreta le leggi sempre a favore di chi colpisce non c'é da stupirsi quando ad essere colpiti siamo noi.
Credetemi: oggi siamo giá in odore di napalm, il termometro segna una temperatura altissima, ma questa volta spero che Putin non faccia neppure un passo indietro e riesca a scoperchiare pentole cosí piene di vergogna da far arrossire il pianeta.
Amici miei, da qui a far apparire Assad un dittatore sanguinario é veramente una BUFALA gigantesca, che neppure il mio giornale"LA BUFALA" si é sentito di pubblicare, invitandomi ad utilizzare il mio blog...consiglio che ho puntualmente seguito.

venerdì 27 novembre 2015

IPOCRITI !!!

Il primo ipocrita dell'elenco é sicuramente lui, il rottamatore, divenuto premier per volontá di re Giorgio Napolitano (superipocrita non classificato) che lo ha indicato per costruire l'attuale governo.

domenica 22 novembre 2015

L'ISLAM IN PIAZZA ? NESSUNO SE N'É ACCORTO

Hanno aderito alle manifestazioni di Milano e Roma 80 gruppi di islamici, ma i numeri esigui fanno pensare ad una bufala pazzesca.
Soltanto poco piú di 500 a Milano , quando in Lombardia sono oltre 1 milione e altrettanti a Roma.
E pensare che gli islamici sul nostro territorio sono la bellezza di oltre 4 milioni.

giovedì 19 novembre 2015

LA VITA É MERAVIGLIOSA

Armido Chiattone detto Mido
Una frase che non lascia dubbi , seppure nella sua estrema semplicitá.
la vita é un dono, senza nessuna controindicazione che ci faccia pensare ad altro, é una magia tangibile, senza trucco e senza inganno,
La vita non é né di destra , né di sinistra, né cristiana , né musulmana : é il risultato dell'amore , é il completamento di un ruolo affidatoci da chi é vissuto prima di noi.

PERCHÉ NESSUNO DICE CHE...

Armido Chiattone detto Mido
Perché nessuno dice che siamo giá in ritardo rispetto alle misure da adottare, necessarie per combattere il terrorismo?
perché nessuno riconosce umilmente di avere sbagliato in passato, sottovalutando la minaccia terroristica dei fondamentalisti islamici nonostante l'11 settembre?

lunedì 16 novembre 2015

PARIGI IN PRIMA PAGINA

Dopo l'evento terroristico avvenuto a Parigi, nessuno é piú come prima.
La tristezza, l'incertezza del futuro, il rischio di essere trucidati in qualche luogo di incontro, il significato stesso della morte prende corpo, si materializza e lo spirito festoso che pervadeva i nostri cuori tutte le volte che ci accingevamo a partire per qualche viaggio di piacere scompare, lasciando spazio alla tensione, all'immobilismo forzato, per paura di cadere nel vortice delle azioni criminali programmate con cura dal terrorismo islamico.

mercoledì 11 novembre 2015

PERCHÉ PAGARE LE TASSE ?

PAGARE LE TASSE NON E' OBBLIGATORIO QUANDO LO STATO RIDUCE IN SCHIAVITU' CON LA TASSAZIONE CHE ARRIVA AL 60%

L’art. 53 della Costituzione Italiana


“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro
capacità contributiva.


Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”

L’articolo 53 della Costituzione Italiana è molto chiaro; ma… siamo sicuri?
Come al solito, in un Paese dove sciamano gli azzeccagarbugli, anche le parole più semplici, quelle volute dai nostri Padri Costituenti, sono state nel tempo stravolte del loro significato originale e adattate alle esigenze dei potentati politici ed economici.

Il concetto è comprensibile anche per un bambino:
tutti debbono pagare le tasse, che lo Stato regolerà in modo proporzionale alle singole possibilità dei cittadini.

Ma, lo stato (stavolta con la minuscola), ovvero chi lo rappresenta “pro tempore”, avido di danaro non più per la corretta amministrazione della cosa pubblica, ma per alimentare altri interessi, ha iniziato sin dalla fine degli anni ’60 a “interpretare” il significato delle due paroline chiave del principio costituzionale: “capacità contributiva”.
Cos’è la capacità contributiva lo sappiamo tutti, è istintivo comprenderlo; i limiti che i Padri Costituenti hanno voluto dare al legislatore tributario, inserendo tale concetto sono ineluttabili.

Ma i fenomeni del diritto e della politica, hanno cominciato a sostenere che la capacità contributiva non si esaurisca con il reddito o con un patrimonio speculativo, ma che questa comprenda anche altri fattori collegati ai beni posseduti, come ad esempio l’incremento del valore di un dato bene (es. la casa), o il fatto stesso di possederlo.

Contrariamente ai paesi più evoluti, dove viene incentivata la ricchezza e i consumi, intesi non come mero capitalismo ma come stabilità personale dei cittadini per il benessere comune, i geni della nostra politica, per i loro interessi, sono riusciti nei decenni a ribaltare le conquiste della civiltà, snaturando il significato delle parole dei Costituenti.

Già dagli anni ’60 si è iniziato a giustificare l’introduzione dei balzelli incivili con la scusa che essi rispettavano “indici concretamente rivelatori di ricchezza”, e che quindi potevano considerarsi capacità contributiva;
la Corte Costituzionale, è andata in soccorso di queste teorie con la sentenza n. 155/2001 dove dice che:

“la capacità contributiva non presuppone l’esistenza necessariamente di un reddito o di un reddito nuovo, ma è sufficiente che vi sia un collegamento tra prestazione imposta e presupposti economici presi in considerazione, in termini di forza e consistenza economica dei contribuenti o di loro disponibilità monetarie attuali, quali indici concreti di situazione economica degli stessi contribuenti”;e ancora con la n. 156/2001:
“rientra nella discrezionalità del legislatore, con il solo limite della arbitrarietà, la determinazione dei singoli fatti espressivi della capacità contributiva che, quale idoneità del soggetto all’obbligazione di imposta, può essere desunta da qualsiasi indice che sia rivelatore di ricchezza e non solamente dal reddito individuale”.

Una raffica di supercazzole, che in sostanza hanno avuto lo scopo di cancellare il concetto Costituzionale di capacità contributiva, lasciando campo libero al legislatore di fare sostanzialmente i suoi comodi e di imporre qualsiasi balzello, all’abbisogna.
Il cosiddetto “redditometro” e gli “studi di settore” ne sono la logica, inutile e raccapricciante conseguenza, che hanno prodotto soltanto malessere tra la gente (soprattutto quella per bene che paga le tasse) e un infinito strumentale contenzioso, ove l’ente accertatore (lo stato) è quasi sempre perdente, con la beffa di indebitare maggiormente le casse pubbliche.
Le imposte attuali, e la cancellazione dei diritti costituzionali basilari, sono soltanto la conseguenza:
  • dell’incapacità di questi cialtroni (mi si perdoni la sintesi) nella vigilanza sull’evasione fiscale (con fondato sospetto sul fatto che ciò sia volontario);
  • della folle spesa pubblica, ormai devoluta in buona parte alla soddisfazione delle esigenze delle loro caste.
La soluzione?Innanzitutto sbarazzarci di chi il problema lo ha generato (vedi precedente post), per poi seguire la logica: riappropriarci della funzionalità intellettiva, della Costituzione Italiana, del buon senso e delegare uomini e donne con la competenza necessaria a riformare questo sistema, ormai allo stremo.
Avremo gli attributi per riuscirci?

uno Stato parassitario, e scaricato le proprie responsabilità verso le categorie più deboli, in particolare piccoli commercianti e artigiani. Tassa dopo tassa ci hanno portato allo stremo e oltre, spesso inducendoci a pensare seriamente al suicidio. E questa è l’accusa maggiore che faccio ai nostri governanti: induzione al Suicidio. In questi anni ho cercato di pagare le bollette, che sono quadruplicate, ho cercato di pagare le tasse comunque quadruplicate, ho cercato di mantenere in vita la mia attività portando al minimo i costi di gestione e riducendo le mie entrate, perché costretto ad abbassare i prezzi (nonostante l’Iva) per mantenere la clientela. Di conseguenza ribadisco apertamente di non poter più pagare ulteriori tasse: non sono un delinquente, non sono un ladro e non voglio essere un evasore, ma davanti a una politica che continua insensatamente a mantenere privilegi e costi sproporzionati, vergognosi e irrispettosi nei confronti di tutti i lavoratori di questo paese, inizio questa protesta economica appellandomi ai due sopracitati principi: Art. 54 co.1 del Codice penale: stato di necessità. N

L' Art.53 co.1 della Costituzione italiana cita: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all'accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportino lo sfruttamento ovvero a sottoporsi al prelievo di organi, è punito con la reclusione da otto a venti anni (2) .

La riduzione o il mantenimento nello stato di soggezione ha luogo quando la condotta è attuata mediante violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica o psichica o di una situazione di necessità, o mediante la promessa o la dazione di somme di denaro o di altri vantaggi a chi ha autorità sulla persona(3) .

[La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in danno di minore degli anni diciotto o sono diretti allo sfruttamento della prostituzione o al fine di sottoporre la persona offesa al prelievo di organi.](4)

Note

(1) Tale norma è stata profondamente modificata prima con la l. 11 agosto 2003, n. 228 e dalla d.lgs. 4 marzo 2014, n. 24.
(2) Si tratta d un elenco di condotte che identificano cosa debba considerarsi ai fini della legge italiana per schiavitù.
(3) Vengono precisate le modalità di mantenimento della condizione di soggezione.
(4) Tale comma è stato abrogato dall'art. 3, comma 1, lett. a), della l. 2 luglio 2010, n. 108.

LO VOLETE UN CONSIGLIO ?  DATE UN'OCCHIATA A QUESTO ! !   http://www.camera.it/parlam/leggi/03228l.htm

U.M.L. PORTERA' LO STATO DAVANTI AI TRIBUNALI INTERNAZIONALI PER RIDUZIONE IN SCHIAVITU' CHIEDENDO L'ARRESTO DI TUTTI COLORO CHE A QUESTO HANNO CONTRIBUITO, VOLETE AIUTARCI COMITATI, MOVIMENTI, PARTITI ?



LA NOTIZIA E' DI QUESTI GIORNI SUCCESSIVI ALLA MIA NOTA !!!

L'allarme della Corte dei Conti: "Troppe tasse, è intollerabile" Visco: "Italia in stagnazione"

La pressione fiscale è al 43,5% del Pil e i magistrati bacchettano Renzi. Il governatore di Bankitalia: "Per tornare a crescere come nel 2008 ci vorranno anni"



Nel 2014 la pressione fiscale è arrivata a livelli intollerabili. Si parla del 43,5% del Pil, 1,7punti in pià rispetto alla media dell'Eurozona.


E la Corte dei conti bacchetta il governo Renzi e chiede di tagliare al più presto le tasse. "La prospettiva di una pressione fiscale che resti sull’attuale elevato livello appare difficilmente tollerabile", denuncia Enrica Laterza, presidente di Coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti.

Inoltre, secondo l'organo contabile dello Stato, la "forte rigidità" del sistema pensionistico e i margini di risparmio sempre più stretti su redditi da lavoro e consumi intermedi, "già ripetutamente colpiti, mettono in difficoltà i programmi di spending review rafforzati con la legge di stabilità 2015". Per ottenere maggior efficienza, però, è necessario che intervengano sempre meno le casse dello Stato, ma che ci sia una "maggiore partecipazione dei cittadini alla copertura dei costi di alcuni servizi".

Probabilmente anche a causa delle troppe tasse, l'economia italiana - ma anche quella europea - sono in una fase di "ristagno, stagnazione". Lo ha detto - nonostante i proclami di Renzi - Ignazio Visco, spiegando che per tornare ai livelli del 2008 "ci vorranno anni". Per il governatore di Bankitalia, tra l'altro, non bisogna sottovalutare il "grave" segnale di mancanza di fiducia dei cittadini in tutta l'Eurozona, "segno che dal lato politico il progresso è ancora lontano".

ABBIAMO RAGIONE NOI PROCESSIAMO I POLITICI PER RIDUZIONE IN SCHIAVITU'!!!!!!




VIVA L'ITALIA