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mercoledì 18 dicembre 2013

E POI C'É CHI DICE : "GUAI A CHI ESCE DALL'EURO..."

Armido Chiattone detto Mido
Facciamo il punto :
-Il 30% circa della popolazione italiana é sull'orlo della povertá.
-I consumi hanno registrato una flessione pari al 10,5%
-La disoccupazione ha raggiunto quota 12,9%
-La disoccupazione giovanile ha raggiunto quota 43% circa
-Le imprese che hanno chiuso i battenti nel 2013 sono 50000
-Le sofferenze bancarie degli istituti bancari presenti in Italia sono pari a 159 miliardi di euro .
-I prezzi hanno registrato aumenti vertiginosi , in alcuni casi anche del 1000x100 .
-Il made in Italy é stato baipassato dagli stati membri dell'Europa che hanno cominciato a mettere sul mercato prodotti italiani taroccati facendoli passare per prodotti D.O.C. , una truffa che ha generato per il nostro Paese un danno da 50 miliardi .
In questo bailame di dati che si rincorrono , brilla il dato sull'evasione fiscale che nel 2013 ha raggiunto l'apice dei 150 miliardi di euro .
Ma torniamo al dato delle banche :
#Da "IL FATTO QUOTIDIANO" : Alcuni dati forniti da Bankitalia, ricorda Romani, “ci dicono due cose importanti: i singoli importi delle sofferenze divisi per scaglioni e l’indice di autonomia di erogazioni dei capi filiale da cui è possibile ricostruire quello della filiera da direttore generale in su”. Sono gli elementi all’origine dell’analisi. Partiamo dalle sofferenze divise per categorie. Nei dati analizzati dalla Fiba, le sofferenze sui prestiti di importo compreso tra i 250 e i 30 mila euro, ammontano a circa 6,2 miliardi di euro. Quelle sui prestiti da 250mila a mezzo milione di euro a quasi 11 miliardi.
Nello scaglione 5-25 milioni si sale a 25 miliardi contro i 13,8 dei prestiti di importo singolo superiore. Tra il 2009 e il 2012 le sofferenze sui prestiti di importo più basso (primo scaglione) sono aumentate del 187%, mentre quelle sui prestiti dello scaglione più elevato sono cresciute del 362 per cento. Passiamo all’autonomia. A decidere sulle richieste di prestito sono diversi soggetti, dal direttore di filiale fino al Consiglio d’amministrazione, e a fare la differenza sono le autonomie sugli importi: per i prestiti di importo inferiore a 125mila euro decide il titolare di filiale, mentre per quelli compresi tra i 125 mila e 2,5 milioni deve attivarsi la “filiera” superiore fino al direttore generale. Per i prestiti più onerosi la palla passa infine al management più elevato fino al Consiglio d’amministrazione.
Ed è qui che incrociando i dati emerge un quadro impressionante. Su un totale di circa 126 miliardi rilevato a fine 2012, il 16% delle sofferenze totali (circa 20 miliardi) sono imputabili a decisioni del titolare della filiare. Il 43% (54 miliardi circa) coinvolge il resto della filiera fino al direttore generale compreso. I restanti 52 (il 41% del totale) sono ascrivibili a scelte compiute a livelli superiori fino al Consiglio di amministrazione. “Incrociando ulteriormente i dati – dichiara Romani – potremmo ipotizzare che oltre la metà delle sofferenze bancarie sia imputabile a delibere emesse dal direttore generale in su. Come dire che un centinaio di persone è causa della maggioranza delle sofferenze mentre le responsabilità di 300mila impiegati e quadri si riducono a meno del 50% del totale”. I dati dovranno essere ulteriormente aggiornati, ma il trend è chiaro.#
Ora , essendo i dati qui riportati la veritá assoluta e non relativa , ci chiediamo quanto tempo ancora dovremo sopportare tali angustie .
Di certo non é con il sommerso che si esce da una crisi di questa portata...non é mantenendo l'euro come moneta che riusciremo nell'intento di risalire la china...va trovata una soluzione che ridia all'Italia la sua sovranitá monetaria ed anche se il direttore della BCE Draghi difende l'euro , dovremmo avere il coraggio di uscirne .
Che cosa accadrá dopo ? Nulla di cosí terribile .
Ci potrebbe essere una fase di assestamento nella quale occorrerá procedere con grande cautela , ma nel giro di pochi mesi la situazione andrebbe normalizzandosi , d'altra parte ci sono prove di altri Paesi che non hanno adottato l'euro pur facendo parte dell'Europa , tipo Inghilterra e Finlandia , tipo norvegia e Danimarca...Paesi che hanno mantenuto la loro autonomia monetaria , cosí come altri Paesi che non facendo parte dell'Europa hanno una divisa monetaria differente dalla stessa .
Forse che tali Paesi hanno degli inconvenienti rispetto al nostro ?
Meditate gente , meditate...



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