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sabato 16 febbraio 2013

GRILLO , IL BISONTE ITALIANO...


il bisonte africano

Il bisonte é un animale che quando attacca va giú a testa bassa .
Questa immagine , non so perché , mi fa venire in mente Grillo ; forse per i suoi modi di fare irriverenti o forse perché  anche lui é un animale politico che va giú a testa bassa , senza troppi fronzoli , tentando di mantenere inviolata la sua leadership nei confronti del gruppo che rappresenta in qualitá di maschio dominante .



L'ultima volta che l'ho sentito , sbraitava come un ossesso contro tutti gli ex parlamentari , i partiti , le lobbys , la corruzione , gli sprechi e chi piú ne ha piú ne metta , anche contro coloro che in sostanza non erano stati coinvolti da nessuno scandalo particolare , ma che al contrario si erano battuti contro ogni forma di abuso e privilegio della casta (vedi l'on. Barbato...oggi inquisito quasi per punire le sue note delazioni sui saprofiti di Montecitorio e Palazzo Madama) .
Fin qui nulla da dire , ciascuno é padrone di pensarla come vuole , di sbraitare oppure di esporre le sue opinioni con calma , ma c'é qualche nota stonata , qualche accordo musicale impreciso in tutto questo bailame .
Grillo infatti , dopo aver raggiunto il suo scopo ed aver presentato le liste in tutta Italia sembra quasi impaurito , disorientato , afflitto , come se il successo che gli viene attribuito lo preoccupasse , invece di renderlo felice .
Credo che il suo atteggiamento derivi dalla consapevolezza che il M5S non é preparato ad assumersi la responsabilitá di guidare il governo dell'Italia .
Grillo non é un incosciente , sa esattamente che se fosse il primo partito del Paese dovrebbe cercare l'esperienza altrui per risolvere la crisi economica , per dar lavoro a quella massa di disoccupati ed esodati che riempiono le piazze per dar voce alla protesta .
Il suo movimento é costituito da un insieme di persone deluse , scontente , decisamente orientate a detronizzare i partiti in una sorta di nuova era fatta di legalitá e di onestá politica , ma assolutamente avulsi dalla realtá ed incapaci di correggere gli errori commessi dai tecnocrati di Monti per risollevare il Paese con misure adeguate a tale scopo .
Io credo che la prima parte del periodo suddetto sia vera...ció che manca , al di lá del capo branco , sono le idee comuni  , l'annullamento dei contrasti interni tra chi viene da sinistra e chi viene da destra , anche se la filosofia del movimento o della comunitá(come l'ha battezzata Grillo) é quella di abbattere le etichette per ragionare sulle questioni concrete .
Il fatto che l'ex comico proponga Dario Fó al Quirinale é quanto meno contrastante con le opinioni espresse fino ad ora .
Dario Fó é un fetentissimo figlio della sinistra piú trinariciuta , addirittura di quella sinistra cresciuta fuori dal parlamento...é un uomo discusso e discutibile , appartenente ad una fascia qualificata politicamente , che affonda le sue radici culturali nella lotta al moderatismo ed al liberismo economico ; in poche parole é uno statalista che non coniugherebbe mai la sua idea di Stato con chi la pensa in modo completamente opposto .
É qui che entrano in gioco le varie anime del M5S , non abbastanza evolute per trovare un compromesso che indichi una unica via .
Ecco il motivo per cui Grillo fa orecchio da mercante e svicola sulle domande tese a far emergere i suoi piú approfonditi convincimenti .
Vero é che la questione sociale non ha etichette , ma poi , quando si tratta di affrontarla sul campo emergono le contraddizioni e le differenti opinioni nei tempi e nelle modalitá di soluzione dei vari problemi .
É la solita manfrina . chi viene da sinistra e si dichiara progressista (anche se ho i miei dubbi che la sinistra sia progressista) non potrá accompagnarsi a chi viena dal centrodestra e si definisce moderato ( anche se preferirei fosse definito liberista) , perché é troppo disuguale la matrice di stampa del pensiero .
Oggi , decadute le grandi ideologie , si rischierebbe di creare una nuova torre di Babele se si volesse trarre una conclusione definitiva all'interno di una compagine composita che parla due lingue estremamente diverse...ragione per cui Grillo sdogana affermazioni del tipo :"quando saremo in Parlamento adotteremo la tattica dell'equidistanza da tutti i partiti ed aderiremo alle proposte che riterremo giuste indipendentemente dalle loro origini" .
In questo modo evita accuratamente di schierarsi .
Ma se per assurdo dovesse vincerle le elezioni ? Se dovesse essere la prima forza politica e godesse del premio di maggioranza ?
Ai posteri l'ardua sentenza...

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