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domenica 3 febbraio 2013

LA INTERMINABILE SOAPOPERA DELL'EURO...


Armido Chiattone detto Mido
La solita querelle tra i sostenitori dell'euro come simbolo dell'europeismo piú assoluto ed i cosiddetti nazionalisti , a cui dell'Europa non frega proprio nulla : questa é la realtá dominante dello scenario post bellico...scenario che in precedenza aveva registrato la contrapposizione  tra blocchi piú o meno omogenei in una Europa geografica divisa e straziata da interessi assolutamente separati .
La storia insegna che i Paesi europei si sono sempre distinti per la loro aggressivitá , a seconda degli equilibri politici presenti in ciascuno Stato .

Questa situazione consolidata costituí motivo dominante di conflitto , sia nella prima  guerra mondiale  che nella seconda , laddove stuoli di tedeschi di razza ariana biondi , con gli occhi azzurri , inneggiavano ad un leader maximo di cattivo gusto come Hitler .
Il socialnazionalismo della grande Germania pare non avere nulla in comune con gli aneliti di europeismo democratico , laddove la sussidiarietá dovrebbe prevalere su tutto il resto .
La Germania é sempre la stessa , sopite le spinte neonaziste delle teste rasate , oggi ci prova con l'economia , anch'essa arma letale quando é usata per colpire e non per aiutare gli altri a crescere insieme .
Anni fa , quando Federico Chabod preconizzava una Europa dei popoli da contrapporre all'Europa degli Stati , ci furono fior fiore di storici che consigliarono di procedere con i piedi di piombo .
L'Europa , secondo tali storici , doveva essere un punto di arrivo , dopo aver risolto una serie di problemi di fondo , non ultimo proprio quello di evitare di costruirla intorno al progetto politico franco/tedesco che avrebbe finito con l'egemonizzarla , ma edificarla invece secondo criteri di stabilitá e di supporto reciproco .
D'altro canto l'immigrazione selvaggia avvenuta in questi ultimi anni ha creato societá di tipo multirazziale , senza provvedere all'integrazione di soggetti di cultura e religione diversa .
Mi riferisco soprattutto ai musulmani che hanno lentamente imposto le loro abitudini sollecitando i governi europei affinché provvedessero a legalizzare i progetti per la costruzione di moschee e ad utilizzare soldi pubblici per riconoscere il diritto di sussidio alle loro famiglie oltre che partecipare alla assegnazione di case popolari per " i regolari " con tanto di residenza .
Federico Chabod di sicuro non intendeva questo quando scrisse l'idea di nazione , in quanto ai suoi tempi la societá presente nel continente era costituita da cittadini di origine europea , per cui se avvenivano scambi erano all'interno della sfera di influenza tra gli Stati che ne facevano parte e non tra Europa e cittadini extracomunitari .
Ció che crea disorientamento peró , al di lá dei riferimenti storici , é l'anomalia del sistema...si é sempre pensato che a far la differenza tra uno Stato e l'altro sul piano strettamente economico fosse il debito pubblico , allora come si spiega che l'Inghilterra , Paese col 140% del debito rispetto al Pil sia messa meglio dell'Irlanda laddove il debito pubblico non arrivava neppure al 20% quando venne classificata a due passi dal default ?
In effetti l'opinione pubblica é confusa perché i dati che paiono essere chiari per alcuni , divengono un vero e proprio enigma per altri...ad esempio , tra Irlanda ed Inghilterra esiste una difformitá sostanziale , debito pubblico a parte , l'Irlanda adotta l'euro come moneta di scambio , mentre l'Inghilterra adotta la sterlina ; questo dato semplice fa pensare che la sofferenza vera sia dovuta proprio al sistema euro , che ruota intorno alla BCE , una banca privata che gestisce il controllo di tutte le altre banche centrali degli aderenti alla moneta unica .
Nessuno Stato membro puó decidere autonomamente di stampare moneta , in quanto privato della sovranitá monetaria di cui godeva prima della adozione dell'euro .
Le banche centrali degli Stati dell'eurozona dipendono infatti dalla BCE che é l'unica banca a poter decidere di stampare denaro .
Il problema é che la BCE non é una vera banca centrale , é assimilabile ad una banca privata e come tale non ha la possibilitá di garantire i debiti sovrani , compito che invece dovrebbe avere per allontanare la sfiducia dei mercati per l'acquisto di titoli del debito pubblico , soprattutto per quegli Stati che sono in piena sofferenza .
Se non ci fosse il denaro necessario per coprire il debito accumulato dagli Stati , la BCE , qualora divenisse una banca pubblica sorretta dall'eurozona nella sua totalitá , potrebbe stampare denaro ed accettare di produrre una leggera inflazione che eviterebbe il default persino della Grecia .
L'ottusa politica della Germania invece non é certo la medicina in grado di aiutare l'Europa a risalire la china .
La Merkel si é limitata a richiedere austeritá ai Paesi europei non valutando nella maniera piú assoluta che l'austeritá puó essere attuata da Paesi in crescita , non da Paesi in recessione , perché in quest'ultimo caso le risorse reali non ci sono per dare alla cittadinanza la possibilitá di riemergere dalla palude economica in cui é stata cacciata dagli sprechi del sistema .
Ora la domanda che molti si fanno é :
Se l'Italia uscisse dall'euro quali sarebbero le conseguenze ?
Va sgombrato innanzi tutto il campo dai soliti catastrofisti che prevedono il crac e il precipizio totale .
L'uscita dalla zona euro in termini monetari produrrebbe risvolti negativi nel settore della importazione e dell'energia , ma l'effetto potrebbe essere riassorbito dall'esportazione e dall'abbatimento delle accise che incidono profondamente sul costo dei carburanti alla pompa ; ció che potrebbe salire é il prezzo dell'energia elettrica perché prodotto importato , ma se calcolassimo il rapporto relativo alla bilancia dei pagamenti osserveremmo come l'esportazione , nel settore auto , potrebbe dare risultati ottimi favorendo altresí la crescita e l'occupazione .
Faccio un esempio comprensibile : se fino a ieri si compravano auto straniere perché i prezzi erano simili a quelli delle marche italiane , con l'uscita dall'euro e l'adozione della lira-perdita del 20% circa del potere di acquisto-le marche italiane tornerebbero a tirare , diventando appetibili anche sul mercato estero .
Evidentemente dopo un primo periodo di assestamento tutto tornerebbe a crescere , occupazione compresa , mentre il recupero della sovranitá monetaria ci metterebbe al riparo da brutte sorprese .
La Cina riesce a mantenere bassi i suoi prezzi stampando moneta in modo che l'effetto inflattivo che si genera mantenga inalterata la sua quota di mercato nei confronti della bilancia dei pagamenti .
D'altra parte la Danimarca o l'Inghilterra che fanno parte della CEE pur adottando tagli monetari differenti dall'euro non presentano grossi problemi di ordine economico .
Spesso il debito pubblico non é la ragione piú importante per determinare il livello economico di un Paese ; il Giappone infatti , che ha un debito pubblico pari al doppio del nostro non presenta grosse difficoltá di crescita e di occupazione .
Il grave disagio che stiamo attraversando risale ai tempi di Amato e Ciampi , i quali bruciarono intorno al 1992 migliaia di miliardi di lire perché acquistarono i titoli italiani che erano stati acquistati dagli investitori esteri , creando un buco finanziario di enorme entitá .
Chiudo facendo due macro previsioni : Grecia fuori dall'euro tra poco tempo...Italia a seguire se non cambiano le condizioni e le regole imposte dalla Merkel .
Un consiglio disinteressato...se fossi un indovino e mi dicessero che da qui ad una settimana si potrebbe tornare alla lira , farei due cose per mettere a riparo i miei risparmi :
-comprerei titoli olandesi , tedeschi o americani .
-Disinvestirei gli euro investiti e li metterei sotto il materasso in attesa che si verifichi l'evento .
Questo naturalmente se dovessi possedere grandi capitali ; se invece fossi un piccolo risparmiatore lascerei perdere e pur rimettendoci un 20% del mio capitale proseguirei la mia strada , certo che poco tempo dopo potrei ricuperare ció che ho perduto attriverso altri meccanismi .

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